venerdì 7 agosto 2009

FOTOGRAFIA: TALENTI NASCOSTI













CHI L'AVREBBE MAI DETTO CHE DIETRO A QUESTE FOTO A DIR POCO ARTISTICHE C'E' UN GRAFICO PUBBLICITARIO....FEDERICO POLI E' UN FOTOGRAFO PROFESSIONISTA E CREATORE DI SITI WEB HA UN SITO DOVE POTETE TROVARE LE SUE CREAZIONI...NATE DALLA VITA COMUNE DI OGNI GIORNO...E FORSE E' PROPRIO PER QUESTO MOTIVO CHE HANNO UNA NARRATIVA PROPRIA...
...E ALLA DOMANDA COS'E' PER TE LA FOTOGRAFIA?
... LUI HA RISPOSTO:
... Di solito evito come la peste domande di questo tipo e se vengo messo alle strette rispondo in modo burbero con frasi monosillabiche dal sapore di aforismi.La cosa buffa è che facendo così passo per quello che "vuole fare il figo", mentre invece non so proprio cosa sia per me la fotografia.Il primo contatto con una macchina fotografica avvenne 5anni fa.Mi trovavo a Parigi con una mia ex ragazza. Lei era stanca di fotografare e una mattina mi disse "ok Fede, oggi fotografi tu".Non avevo scelta, "va bene" le dissi, e ci incamminammo.Tutto il giorno con un oggetto a me sconosciuto in mano, vedevo turisti con "cosi" simili, ma sempre all'occhio, "point & shot", come dei mitra in una guerra.Un po' mi schifavo ma non dovevo dare nell'occhio. Ho fotografato di tutto quel giorno, lo ricordo bene come se fosse ora, ma solo una foto consideravo mia: c'era un tizio, sul marciapiede, pronto per attraversare, con una mano teneva una borsa e con laltra un cavo e, dall'altra parte del cavo, un vecchio imac appoggiato per terra. Era buffissimo, sembrava un cane al guinzaglio, invece era un i-mac. Divertito, lo fotografai; ero sorpreso che nessuno invece lo fotografasse, lo trovavo molto più interessante che fotografare Place de la Concorde o l'Arco di Trionfo le cui immagini riempiono talmente tanto i libri che non ha senso farne altre.Beh, la mia prima esperienza con la macchina fotografica finì la sera stessa: la mia ex non digerì quella foto e dopo un mese mi lasciò.Ma quell'immagine restò molto tempo nella mia mente, pensavo di comprarmi una macchina fotografica ma ogni volta che ci pensavo associavo la fotografia alla fine della storia d'amore e quindi desistevo.Dopo due anni ho accompagnato un amico presso un negozio di fotografia a ritirare delle foto.Erano passati due anni, ormai le ferite di cuore si erano riemarginate (si, sono sempre stato lento) e mi voltai interessato verso le vetrine.Il colpo di fulmine!!!Bella, elegante, nera, piccola, sinuosa; "scusi, quanto costa?" indicandola con l'espressione di un bambino che davanti ad un camioncino dei gelati chiede al papà di comprarne uno.Il negoziante capì subito che non avevo mai preso in mano una macchina fotografica, mi sconsigliò quella a vantaggio di altre anche più economiche.Ma avevo deciso che se dovevo cominciare, doveva essere lei ad iniziarmi. E così è stato.Da tre anni è una parte di me, ovunque, in tutti i momenti.é come la coperta di Linus, o il maglione rosso di Topolino.é il mio modo di esprimermi. Il mio modo di vivere. Non so dire altro. è come un'esigenza intima, che sento dentro, è più forte di me.Un tipo, in occasione della mostra "Dog city life" mi fece proprio questa domanda: "ma cos'è per te la fotografia", io gli risposi sorridendo "cacca, pupù, pipì". Lui se ne andò scocciato come se l'avessi preso in giro, ma è stata la risposta più mia che diedi. Ah, ovviamente dietro a riprese di mac guinzagliati o altro ci sono i miei segreti che non posso svelare ma non per "fare il figo" ma perchè non li conosco nemmeno io. Ci sono, sono nelle mie foto, insieme alle mie emozioni, le mie paure, i miei bui più intimi. Insieme a me.


TRA I SUOI PROGETTI:


" DOG CITY LIFE"

MOSTRA FOTOGRAFICA CHE RAPPRESENTA I NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE...IN TUTTA LA LORO STRAORDINARIA PUREZZA..FOTO SCATTATE IN CITTA'...TRA PERSONE COMUNI..E LUOGHI COMUNI..
E FEDERICO SCRIVE E DEDICA AL PROGETTO QUESTE RIGHE:
Sempre più cani vedo zampettare per le vie del centro.Di piccola taglia accompagnano il padrone sia durante le passeggiate in un'assolata domenica primaverile, sia tra le bancarelle del mercato alimentare la mattina.Condividono ogni momento della nostra vita; ma noi condividiamo momenti di vita da cani?Già, vita da cani ... Troppo spesso l'unico legame tra cane e padrone è determinato solo dal laccio che unisce il collo dell'uno alla mano dell'altro.Cane che vorrebbe andare in un'altra direzione per affermare la propria identità e togliersi a morsi quel collare di cui è cinto.Sono talmente integrati nella vita umana da non capire se non dal folto manto peloso se nel passeggino c'è un bambino o un essere a quattro zampe che potrebbe abbaiare. Potrebbe, già, ma credo che si vergogni da solo della situazione in cui si trovi per farlo.Nei negozi guardano fuori dalla vetrina sperando di poter poi, una volta usciti, sgranchirsi le zampe, ma poi da fuori si voltano verso le vetrine ricordando quando almeno per quei pochi metri potevano camminare.Un cane passeggia, nella vetrina di fianco è esposto un cane, lo vede, cerca di fermarsi per capire ma non può e nella fantasia si uniscono in un disegno davanti al quale una signora passa senza accorgersi.
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....e questo, il testo che lo accompagna:
"Ascoltare…Vedere…Oppure guardare?Essere ascoltati, essere visti (visibili) in un mondo frettoloso che ci sfiora senza toccarci, che ci guarda senza vederci, che non ascolta le nostre voci.Le cuffie appese al muro con accanto le fotografie. E nessuna presenza umana, in un ascoltare e un vedere che hanno perso ogni connotazione di umanità.Rimangono le fotografie, simulacro bidimensionale e muto di ciò che è o era un essere umano. Semplificazione banale di una complessità inesprimibile, ma nello stesso tempo unica verità conosciuta. In un mondo che non conosce se non attraverso l’immagine, l’immagine è tutto, l’essere è nulla.E così noi guardiamo ammirati il simulacro bidimensionale della bella turista che a sua volta guarda verso la piazza. Un’immagine che osserva altre immagini stampate sulla carta e chissà cosa vede. O non vede.Insieme di segni sparpagliati su un rettangolo di carta. Eppure così potente è il richiamo dell’effimero, così esclusivo è ormai divenuto il nostro conoscere attraverso l’immagine, che siamo persino capaci di innamorarci di lei, non donna di carne e capelli e profumo di un corpo vivo, ma grumo di sali d’argento più o meno anneriti dispersi in un’emulsione di gelatina.E benché attratti dalla femminilità, come il guardone che si sporge ad osservare il deretano della fotografa, benché fasciato in un casto paio di pantaloni……di fatto la temiamo o fingiamo di ignorarne il richiamo, come i giovanotti dediti alla coltivazione dei muscoli, a un preteso miglioramento dell’aspetto fisico, all’incremento di una millantata virilità, ma che di fatto non si accorgono della giovane donna, vera, di carne e profumo, che transita a pochi metri da loro.Fino a rifugiarci nell’ammirazione sterile di un simulacro di bellezza, immagine di un’immagine, manichino progioniero di una vetrina, segno e simbolo dell’eterno apparire che ci domina e soffoca ogni velleità d’evasione.

TUTTE LE SUE OPERE D'ARTE LE POTETE VEDERE CLICCANDO SUL LINK SEGUENTE:

CONTATTO FACEBOOK:
FEDERICO POLI




RICORDO CHE TUTTE LE FOTO DEI PROGETTI SONO IN PELLICOLA IN BIANCO E NERO.. SONO IN VENDITA.. E SU RICHIESTA, VENGONO RIPRODOTTE IN DIVERSI FORMATI.