Per cominciare...il processo di produzione dell’argento si presenta lungo e articolato in fasi differenti, alcune comuni a tutti i prodotti, altre specifiche della tipologia di oggetto che si va a realizzare.
Fusione: All’interno del forno fusorio, alla temperatura di 961°C, la coppella viene unita in lega con il rame in percentuali variabili secondo il titolo per realizzare dei lingotti di spessore 2cm.
Laminazione: I lingotti d’argento vengono trasformati in lamine sottili di vario spessore facendoli passare attraverso due cilindri di acciaio che, ruotando su se stessi, funzionano come una pressa.
Modellazione plastica: Le lamine d’argento a questo punto seguono strade differenti per subire, a seconda dell’oggetto che si vuole realizzare, una delle fasi di stampaggio, tornitura o martellatura.
Stampaggio: Sfruttando la forza delle macchine e per mezzo di stampi in acciaio viene data alla lamina d’argento la forma desiderata da rifinire successivamente a mano. In questa fase vengono soprattutto prodotte le posate e in misura minore alcuni tipi di vasellame.
Tornitura: Le lamine già tagliate in forma ovale o circolare vengono lavorate al tornio per la realizzazione di vassoi e centrotavola. Il tornitore sceglie tra le forme in legno e in acciaio presenti quella più indicata, la fissa alla macchina insieme al disco d’argento e, ad una velocità di circa 2000 giri al minuto, con un attrezzo apposito tira il metallo adagiandolo sulla forma ed evitando che si laceri.
Martellatura: In questa fase la lamina d’argento viene lavorata interamente a mano battendola con un martello sino a raggiungere la forma desiderata; al termine l’oggetto realizzato presenta su tutta la superficie una piccola traccia dell'attrezzo, caratteristica tipica del manufatto.
Sbalzo: Lavorazione manuale dell'oggetto in argento che consiste nel battere per mezzo di un martello il rovescio del manufatto, così da deformarne la superficie esterna ed ottenere in rilievo il decoro desiderato (altorilievo).
Cesellatura: L'interno dell’oggetto viene riempito con un impasto di pece e altre sostanze per conferire una maggiore elasticità e resistenza alla sua superficie; su questa viene tracciato a matita il disegno che si desidera realizzare e con degli scalpelli in acciaio, detti ceselli, viene battuta delicatamente sino a riprodurre in bassorilievo il decoro iniziale.
Incisione: La superficie dell’oggetto viene incisa con una punta di acciaio che asportando parte dell’argento traccia il disegno desiderato. L’incisione può essere realizzata interamente a mano, per mezzo del bulino, o col metodo guilloché il quale permette di creare linee diritte o ondulate incrociando le quali si ottengono innumerevoli disegni geometrici differenti.
Assemblaggio: Le diverse parti che compongono il manufatto d’argento vengono saldate tra loro adoperando una lega di argento con un punto di fusione più basso e comunque non inferiore ai 500/1000.
Pulimentatura: In questa fase l’oggetto viene pulito da tutti i residui lasciati dalle lavorazioni precedenti con l’uso di spazzole speciali applicate ad un asse rotante .
Argentatura: Il manufatto viene immerso in un bagno galvanico e ricoperto da uno strato di argento puro, così da conferirgli maggiore lucentezza.
Lucidatura: Fase finale del processo al termine della quale, utilizzando spazzole morbide e imbevute di apposite sostanze, l’argento assume il suo aspetto brillante e lunare.